"E' un teatro che crea un'unione epica intimistica tra tragedia e commedia, assurdità e spontaneità, crudeltà e tenerezza."
Slava Polunin
La vita.
Slava Polunin è nato Novosil' (una piccola città nella provincia di Orlovsk), lontano dai grandi centri urbani, in mezzo alle foreste, ai campi e ai fiumi; un mondo incontaminato dove lui dice di aver sviluppato le sue capacità di inventare cose e storie sempre nuove. Grazie alla televisione e al cinema conosce e si innamora dei grandi clown e dei grandi mimi, come Chaplin, Marcel Marceau, Engibarov.
A 17 anni si trasferisce a Leningrado (oggi San Pietroburgo), fin ad allora immaginata solo attraverso le lezioni di geografia della sua insegnante e da lui considerata la città più bella del mondo. Poi lascerà l'Istituto di Ingegneria ed Economia di Leningrado non curante dell'aspettativa di sua madre di avere un figlio ingegnere e, in maniera autonoma, ha iniziato a lavorare nella pantomima.
Questa che oggi è la sua eccentrica pantomima, lui amorevolmente la definisce con ironia "idiozia espressiva" ("Expressive Idiotism") e gli è valsa una grande popolarità.
Per il suo debutto, è apparso davanti a milioni di spettatori nella puntata di Capodanno (1980-1981) della trasmissione televisiva "Light Blue Fame" (Goluboj Ogonyok) in uno sketch con due enormi telefoni gonfiabili. Qui per la prima volta il pubblico ha ascoltato il suo discorso sull'amore, sulla solitudine, sul desiderio della comprensione umana, sulla felicità della scoperta e sull'amarezza della perdita.
Nel 1978 a Leningrado Polunin fonda un gruppo teatrale chiamato Litsedei (saltimbanchi). Un gruppo di clown russi che ha ottenuto un enorme successo in tutto il mondo. In Italia è apparso per la prima volta nel 2008 con lo spettacolo dal titolo "La famiglia" (Semianki).
Slava inizia, piano piano, a realizzare progetti molto ambiziosi e quasi impossibili. Il primo è la Parata dei Mimi del 1982 che riunisce più di 800 artisti provenienti da tutti gli angoli del suo paese. Poi, nel 1985 Polunin trova il coraggio per gettare uno sguardo al di là della Cortina di Ferro per ritagliare uno piccolo spazio non solo per se stesso ma anche per il pubblico moscovita; proprio nel 1985, infatti, invita a Mosca mimi e clown stranieri per un festival organizzato nell'ambito del World Gathering of Youth and Students.
Nel 1988 Slava approda con la sua Compagnia in Inghilterra. Le sue tre recite all'Hackney Empire sono sufficienti per renderlo famoso. Cinque anni dopo, raccoglie le gag e gli sketch più famosi del suo repertorio in un unico spettacolo SLAVA'S SNOWSHOW (precedentemente chiamato Yellow) ed è un vero e proprio trionfo.
Da allora il nome di Polunin è sulla bocca di tutti in Russia e lo spettacolo SLAVA'S SNOWSHOW viene presentato in tutto il mondo. Lo spettacolo riceve numerosi premi ottenendo sempre grandi successi di pubblico e di critica, al limite della vera e propria adorazione.
Il Personaggio.
Polunin parla solo il russo. "Non imparo la lingua del Paese, imparo l'Anima. Per essere vicino alle persone devi parlare delle cose che sono importanti per loro" afferma. Così lo snowshow cambia a seconda degli spettatori grazie proprio al modo con cui Polunin si relaziona con essi.
Il personaggio del clown multi-sfaccettato che Polunin impersona, all'inizio può essere gentile e spontaneo, ma ironico il minuto dopo, superbo nella sue convinzioni con il suo invincibile "Zya!" (parola inventata che suona in russo come un "si può" perentorio ). Successivamente Polunin ebbe l'dea che ogni aspetto del personaggio poteva diventare un personaggio a se stante.
Così è nato uno spettacolo di clown, ognuno diverso dall'altro ma riconoscibile e familiare ad ogni singolo spettatore.
Il rapporto col pubblico è per Polunin di primaria importanza. Racconta che quando ha iniziato a creare quest'arte, aveva chiara una cosa: che fosse comprensibile ad una nonna come a un giovane punk, in Africa come in Indonesia.
Fonte: sito ufficiale Slava's Snowshow http://www.slavasnowshow.it/
Riflessioni personali:
Oggi lo spettacolo di Slava Polunin è uno show spettacolare pieno di effetti speciali costosissimi. Ma alla base di questi spettacoli rimangono i vecchi personaggi che Polunin, ancora poco conosciuto, aveva creato negli anni '80 nell'epoca sovietica, quando la scenografia per i suoi spettacoli era semplice ma efficace.
Il personaggio che gli ha portato maggior successo è un clown, che interpreta una coppia degli innamorati che parlano (in una lingua del tutto incomprensibile) al telefono (un giocatolo gonfiabile). La bravura di Polunin stava proprio nel far capire lo sentimento degli innamorati con delle parole assurde, un pò come quelle che usano i bambini piccoli o i grandi per parlare con i piccoli. Come per esempio la parola “Assissiaj” che lui usa per dire “ti amo” o per esprimere affetto. Perchè, ripeto, non esiste il dizionario che traduce il linguaggio di Slava Polunin.
La sua fama tra i sovietici è diventata così grande che questa parola “assissiaj” è diventata, addiritura, una parola gergale che si usava, e si usa ancora oggi, quando si parla in modo scherzoso e ironico degli innamorati. Basta dare un'occhiata agli sketch del passato per trovare gli altri prottotipi dei personaggi odierni dello Slava's Snowshow: “Nezzia”, che significa “Non si può” (nel'zja) è una famosa interpretazione dei due clown, Slava Polunin e Leonid Lejkin, che discutono su quello che si può e non si può, oppure, “Blu blu blu Kanari” - una delle canzone più conosciute dai sovietici, interpretata degli clown del teatro Litsidej.
Tour Slava's Snowshow 2012 in Italia:
Venezia: Teatro Goldoni 15 - 19 Febbraio
Pordenone: Teatro Giuseppe Verdi 22 – 26 Febbraio
Bologna: Teatro Duse 29 Febbraio - 4 Marzo