Cultura viva (30)
Alexander Rodchenko - la favola incompiuta dei Samozveri
Scritto da Curzio VivarelliAlexander Rodchenko è noto nel mondo quale maestro della fotografia: fotomontaggi, collage fotografici, paesaggi dai boschi immoti, interni di case..., il Russo ha cercato ovunque la perfezione unita alla poesia. Bellissimi i ritratti dell'amico poeta Majakowskji. Ma non è gli mancato neppure il lieve mondo della favola per fanciulli trasposto in fotografia con l'invenzione davvero geniale dei delicatissimi "samozveri"...
Alla scoperta del cinema russo: tra innovazione e imitazione
Scritto da Marina PastoreCome reperire vecchi film sovietici spesso considerati "introvabili"? Nella Russia odierna i film vengono ancora sottoposti alla censura? A questi e ad altri interrogativi risponde Davide Giurlando, dottorando di Ca' Foscari ed esperto di cinema russo e sovietico, in un'intervista che ha seguito una sua interessante conferenza sulla storia del cinema in Russia. L'intervista è curata dall'Associazione Italiana Russisti della sede di Treviso, che ha anche promosso il suddetto evento.
Quest'anno è l'anniversario del più famoso gioco studentesco della Russia e degli ex-paesi sovietici. Il suo nome è KVN (pron. rus. ka ve en) che sarebbe l'acronimo di Klub Veselykh i Nakhodchevykh, ovvero, Circolo degli Arguti Ingegnosi. E' un gioco televisivo a squadre dove ci si sfida in gare di umorismo e cabaret, chi fa una satira più sottile e chi rispecchia la vita di tutti i giorni in modo più intelligente e tagliente.
La prima opera russa - Il genio italiano alla corte dello zar
Scritto da Anna GiustQual è la prima opera russa? Per tradizione si riconosce a Una vita per lo zar di Glinka il ruolo di pietra miliare nella formazione della musica nazionale russa. Il soggetto dell’opera, la storia del contadino russo morto per salvare il proprio zar, è anticipato dall’opera di un musicista veneziano trapiantato a Pietroburgo, come racconto nel mio libro “Ivan Susanin” di Catterino Cavos, Un’opera russa prima dell’Opera russa (EDT 2011), presentato a Pordenone, il 30 Novembre 2011.
Io sono un occhio meccanico - il cinema di Dziga Vertov
Scritto da Raul Bucciarelli"Io sono il cineocchio. Io sono un occhio meccanico. Io sono una macchina che vi mostrerà il mondo come solo una macchina può fare. D'ora in poi vi libererò dall'umana immobilità. Io sono in perpetuo movimento. Io posso avvicinarmi alle cose e ritrarmi da esse, scivolare sotto di loro, entrarvi dentro. Io posso muovermi sul muso di un cavallo in corsa, fendere le folle e a gran velocità, guidare i soldati in battaglia, decollare come un areoplano ....il cineocchio.. include tutti i metodi, senza alcuna eccezione, che permettono di raggiungere e registrare LA REALTA': una realtà in movimento..."