Il Festival di Musica RussaAd est della musica, creatura della pianista Natalia Kukleva, con la collaborazione di Anna Giust presenta, il 18 novembre alle ore 17.00, presso il Palazzo Leoni Montanari di Vicenza, un'introduzione al capolavoro di Cavos, con il proposito di portarlo in scena l'anno prossimo, per la prima volta in Italia.
Corre l'anno 1798 quando un giovane musicista veneziano costretto a espatriare a causa delle mutate condizioni politiche - la Repubblica era caduta da poco - approda come molti altri musicisti italiani a San Pietroburgo, alla ricerca di un incarico presso i Teatri Imperiali cittadini. Catterino Cavos, questo il suo nome, da quel momento fino al 1840, anno della sua morte, ricopre molti incarichi che non trovano facile corrispondenza nello scenario odierno: a quell'epoca infatti un musicista può essere nello stesso tempo dirigente, direttore, esecutore, compositore, didatta, persino regista. Ed egli fu tutto questo.
In quel momento in Russia non esiste una vera e propria scuola musicale, essendo in voga l'opera italiana, francese o tedesca, che viene eseguita da compagnie straniere. È proprio il nostro eroe a formare, in qualità di insegnante, la prima generazione di strumentisti e cantanti russi che domineranno la scena fino alla metà del secolo, e a promuovere nei teatri l'evoluzione dell'opera nazionale. Qui sta la novità: a differenza dei compositori stranieri che lo avevano preceduto sul cammino della Russia, Cavos affianca ai modelli occidentali l’idea di un'opera autenticamente russa, come gli viene unanimemente riconosciuto dai musicologi di quel paese (in epoca sovietica era definito "il più italiano dei compositori russi").
In questo contesto Cavos nel 1815 scrive, in collaborazione col librettista A. A. Šachovskoj, il suo capolavoro, l'Ivan Susanin: opera in lingua russa che affronta un soggetto nazionale (il protagonista è un eroe realmente vissuto all'inizio del XVII secolo), che, non limitandosi a citarli, utilizza temi musicali folclorici diffondendo in molte pagine un colore tipicamente locale. Il capolavoro gli vale sin da subito l'appellativo di "compositore nazionale".
L'opera ha un successo notevole, restando in repertorio fino alla metà del secolo, quando gli viene preferita l’omonima opera di Michail I. Glinka, oggi nota con il titolo Una vita per lo zar. Noto come il fondatore dell'opera nazionale, Glinka stesso ricorda che Cavos si impegnò a fondo per portare in scena nel 1836 la sua opera, pur intravedendo in essa il tramonto della propria: "I vecchi devono sempre cedere il posto ai giovani. E poi la sua musica è effettivamente migliore della mia, e tanto più che dimostra un carattere veramente nazionale!"
Il ruolo di Cavos è noto in Russia, dove, vale la pena ricordarlo, il figlio architetto, Alberto, edifica i due templi del teatro russo, il Bolšoj di Mosca (appena restaurato) e il Mariinskij di San Pietroburgo. Tuttavia il compositore è pressoché sconosciuto in patria.
Lo studio di Anna Giust, pubblicato da EDT-De Sono ("Ivan Susanin" di Catterino Cavos - Un'opera russa prima dell'Opera russa) hanno riportato alla luce questa figura di Veneziano, di Italiano, che ha contribuito a far fiorire la cultura del altro grande paese che l’aveva adottato.
Il Festival di Musica Russa Ad est della musica, creatura della pianista Natalia Kukleva, guida musicale dell’Associazione di Vicenza Est Ovest, Identità e Integrazione, giunto alla quarta edizione, con la collaborazione di Anna Giust presenta un'introduzione al capolavoro di Cavos, con il proposito di portarlo in scena l'anno prossimo, per la prima volta in Italia.
Gli interpreti, tutti italiani e impegnati da anni nel perfezionamento e nell'esecuzione del repertorio russo, saranno Daniela Donaggio, soprano di Gorizia, e Sara Bardino, mezzosoprano veneziano, rispettivamente nei ruoli di Maša e Aleksej (en travesti), figli del protagonista Ivan; Gianluca Zoccatelli, tenore, e Alberto Spadarotto, baritono, entrambi vicentini, nei ruoli di Matvej, fidanzato di Maša, e di Ivan. Al pianoforte Natalia Kukleva, pianista russa vicentina d'adozione. La presentazione sarà a cura di Anna Giust.
L'appuntamento è per il 18 novembre alle ore 17.00, presso il Palazzo Leoni Montanari di Vicenza, sede prestigiosa della più importante mostra permanente di icone russe al di fuori della Russia. L’evento sarà preceduto dalla visita guidata alla collezione, alle 15.30 su prenotazione.