Led Zeppelin nel progetto di Vladislav Shabalin "Fossils of the Rock"
Scritto da nsrMercoledì 17 ottobre alle ore 16 nello Space Cinema di Pradamano (Udine) Vladislav Shabalin presenta il progetto “Fossils of the Rock” in occasione del Celebration Day dei Led Zeppelin. La storia incomincia negli anni ‘70, in un paese che non esiste più, l’Unione Sovietica. Vladislav Shabalin è un adolescente fortunato: lo zio radiofisico un giorno decide di potenziare la vecchia radio e ampliare la ricezione, così costruisce e, di nascosto, piazza sul tetto del condominio una grande antenna...
Quest'anno a Pordenone si organizza dal 6 al 13 ottobre il 31° Silent Film Festival. Nel programma delle Giornate del Cinema Muto c'è una sezione dedicata al cinema sovietico, con la rassegna dedicata ad attrice ukraina, Anna Sten, una delle più grandi e più belle attrici del cinema mondiale.
Immaginate... di camminare per Angarsk, una città russa della Siberia Sudorientale, a 100 km dal lago più profondo del mondo – Baikal.
E immaginate... di imbattersi in una bizzarra scultura che raffigura un lupo, tutt'altro che un lupo indipendente e orgoglioso che siamo abituati a vedere nelle rappresentazioni artistiche degli indios, ma un lupo con la pancia grossa, faccia contenta e soddisfatta...
Ci allontaniamo per un poco dall'immagine oleografica di Pietroburgo città della letteratura russa. Il caso di Fedor Dostoevskij è a sé e trasmuta nella filosofia tanto da non potersi prestare al breve avviso che vuole darsi attraverso queste righe. Ci approssimiamo alla Pietroburgo letteraria per altra via, forse più descrittiva e architettonica pure se, alla fine, invulnerabilmente poetica. È la Pietroburgo di scrittori dell'Occidente, di italiani.
Viaggio in Russia per gli appassionati. “San Pietroburgo tra letteratura e rivoluzione”.
Un Itinerario sulle orme di poeti e scrittori illustri quali Puškin, Dostoevskij, Blok, Achmatova, con lo sfondo di una città dal fascino ineguagliabile. Iscrizioni entro il 08 agosto 2012
Ritorna ad Abano, dopo essersi esibito alcuni anni fa insieme a Moni Ovadia, lo straordinario musicista Vladimir Denissenkov con la sua bajan. Tra la Transilvania e la "grande madre Russia", un viaggio musicale dalle forti suggestioni e dai profondi richiami della terra natia. Il tutto nella migliore tradizione dell'area balcanica.
Lettera aperta a Roberto Saviano - in ricordo di Beslan
Scritto da Ennio BordatoEgregio Signor Saviano, aspettavo con curiosità il Suo monologo su Beslan. Lo aspettavo perché parlare di quella tragedia disumana è non solo giusto, ma necessario. E' doveroso. Parlare e spiegare all'Italia ciò che veramente è accaduto e perché è accaduta la Strage dei Bambini di Beslan, è aiutare quei bambini e quella popolazione a non essere dimenticati. Ma ascoltandoLa mi ha profondamente deluso.
Per i contemporanei di Ivan Kramskoj e anche per le generazioni successive si dava quasi per scontato che l'artista fosse ateo. La frase stessa di Kramskoj "Cristo è ateo" non potrebbe far pensare diversamente. Però proprio questa affermazione contraddittoria induce a pensare che non era tutto così semplice. Il Cristo di Kramskoj dicevano che rappresentasse un rivoluzionario,
Avanguardie russe: i giganti dell'arte in mostra a Roma
Scritto da Daniela CiabattiniQuando si parla di arte del 900 in Russia non si può non pensare ai vari movimenti artistici raggruppati genericamente sotto il nome di Avanguardie, come il cubofuturismo, l’astrattismo e costruttivismo, e i loro straordinari rappresentanti, artisti del calibro di Kandinskij, Malevich e Chagall e Rodchenko.
Pavel Filonov: l'alienazione dell'uomo moderno
Scritto da Marina PastoreNell’universo artistico a geometria variabile dell’Avanguardia russa appare come una visione il maestro assoluto dell’arte analitica, l’artista che in solitudine elabora ex novo un linguaggio pittorico ancora insuperato, che fa della creazione artistica un’esperienza mistica e materialista insieme...
In una pagina di Dostoevskij il mondo delle costruzioni di carta.
Scritto da Curzio VivarelliEra possibile, scorrendo alcune riviste, tedesche e francesi, dalla seconda metà dell’ottocento in poi, imbattersi in qualche pagina finale dove facevano capolino dei disegni contrassegnati dall’esplicito segno delle forbici: sagome da ritagliare per ampliare il raggio d’interesse del foglio stampato anche agli appassionati del bricolage manuale, allora molto più di oggi diffuso.